giovedì 28 luglio 2011

Hosting my self.



(Gli allarmi anti intrusione scattano facendo vibrare la ruggine dei tubi innocenti.)
Mentre va definitivamente a puttane l'appuntamento con le delizie dell'ipocrisia smaltata.
I liquidi una volta versati, si sa, tendono a invadere ogni superficie piana e il gas di scarico, rimasuglio delle frasi sul tempo e sul sacrificio necessario, perde ogni diritto di locazione.
Il mio spazio è pieno ed è mio. Nessuna intenzione di installare la porta girevole, per accedere alla caverna di carne. Per i distratti immortali nessuna visita guidata alle mie grumose volte, che restino fuori. I loro colonnati fallici non sono più contemplati nello stile della mia casa (dolce casa).
Più probabile, a volte sicuro, trovare, in pessima e caotica esposizione, membra sparse. Vellutate e colanti fessure. Cunicoli dilatati. Pensierini della sera, per adulti liberi dall'incubo dell'adolescenza a buon mercato. Qui e là sentimenti senza distinzione di casta e sesso. Antiche, oramai rarissime, vivibili sensazioni da strapazzo, con il peso specifico dell'oro e la lucentezza del liquame più pregiato. Inalienabili pregi. Materiale poco vendibile, puro "avanzo" di magazzino, ben conservato e mantenuto al riparo dalle luci ossidanti dell'obbligo. Pozioni ben concentrate e mai diluite dal banale sadismo di chi sa, sempre, come non indignarsi. Generi di sopravvivenza non commestibili per gli esperti del farsi ripetutamente capire. Spiegarsi mai.
Ospitando me stesso, non ho imparato nulla, ma so tutto, posso dirmi erudito: è possibile ora divaricare sguaiatamente ogni mia emozione,  scegliendo la posizione più sconcia. Ma non per tutti, non per tutto.
Chi bussa deve avere le dita morbide e volgari. affettuose e crudeli. Curiose e prepotenti.
Chi vuol flagellare la porta si presenti decentemente sudicio e reale, a viso scoperto.

martedì 26 luglio 2011

Palinsesto

Buon giorno i nostri programmi di oggi proseguono all'insegna della cultura, del divertimento e dell'approfondimento...





1.
E', mentre ti spiani le labbra sul caffè e sulla sigaretta, che l'intuito ti suggerisce l'escamotage per dipanare l'imbroglio di fili che cinge, a decoro elettrificato, le avvertenze. Evadi all'interno e forzi il blocco della prudenza, dell'insulsa "pruderie".


2.
Si insinua nella valle dei desideri. Risale a comporre la lista della carne da comprare. Delle ossa da corrompere. Il sottocute disponibile si ribella però al ragionamento economico e ti restituisce il respiro libero e depravato.


3.
Passo dopo passo non vai da nessuna parte, nemmeno se salti o se fingi di volare. Precipitare, inciampare, rovinare verso il basso, rotolare, decadere e comprendere, gli unici modi.


4.
Le sue cosce.


5. 
L'elenco degli stupidi si assottiglia sempre di più. Ora sono tutti passati nelle liste dei buoni e dei cattivi, galleggiano felicemente convinti di poter cavalcare le onde di una pozzanghera.


7. 
Ancora le sue cosce.


8.
Ti hanno detto che ci vuole metodo, culo, conoscenze giuste. E' vero! Perciò resta a casa.


9.
Amo trovare, per caso, una scatoletta di spilli lucenti, sfilarmi dall'anima gli aghi arrugginiti , e cominciare a dilettarmi con il contenuto e con la pelle, quella vera, che respira.


10.
Le sue cosce bagnate di piscio, la mia lingua. L'amore sa essere così tenero a volte.


11.
Mi addormentai leggendo, con ancora gli occhiali sul viso. Svegliatomi di soprassalto capii il trauma. La nitidezza non s'addice ai sogni. Di solito la usiamo per offuscare la realtà.


12.
Le tue cosce, e gli occhi che cercano e ridono, e lo sai.



giovedì 21 luglio 2011

Vota Antonio! (Back to the music)

Auto propagandarsi...sa un po' di comico, alla fine basta non prendersi troppo sul serio...torno "a mettere i dischi" laddove ho iniziato 12 anni fa, era il 1999, e anche allora stavo ricostruendo la mia vita...una specialità della casa a quanto sembra.
Se a qualcuno capita di passare spero di non rovinargli troppo le orecchie...in any case: you are welcome!
 Per il titolo consultare il video allegato, mai prendersi troppo sul serio appunto....(47...anni!).




domenica 17 luglio 2011

Il verso della blatta è blaterare?!?




- sono in così grande confusione da riuscire a comprendere che le attenzioni che non mi guadagno sono sempre le prime ad arrivare al pettine e mi fanno bene non nego durante l'arco di queste ultime centomila mattinate ho sempre assunto a piccole dosi il mio odore e vengo da un secolo difficile sono quasi annegato nel piangermi addosso poi qualche salvagente e un po' di gente che mi salva naturalmente loro mi meritano io mi merito insomma ci meritiamo tutti dai...non si può andare avanti pensando di fare tre passi indietro e lo sai meglio di me però credo sia inutile non dirtelo mi tengo occupato con il lavoro e il tempo libero che non mi terrorizza più ma tu?

Come vorrei che smettessero di parlare sempre così! 
Non gli chiedo di raccontare
ne' di tamponare 
il sangue 
che mi sgocciola,
in grumi inaciditi,
dal sorriso.
Vorrei solo veder tacere
questo nutrimento
di vocaboli
(im)pertinenti al quotidiano,
arroganti,
arroganti...arroganti.


Precisazione:
questo post è dedicato ai pochi blogger con i quali, e per ognuno in modo diverso, riesco ad avere da anni un dialogo non inquinato
da dettagli o da sproloqui che, nel presunto reale, ogni giorno vedo inquinare buona parte delle "vie di comunicazione" 
chi sono? E' semplice...quelli della lista dei blog...

giovedì 14 luglio 2011

please...


Pagare le sigarette e salutare.
Uno sfogo di burrasca scrolla i palazzi, gli inquilini, le loro stanze da bagno, umide e dense. 
Il mare sta invadendo la piazza. Lo sento. Le onde si fottono intensamente la città. E spargono umori salati sui passanti, sulle piaghe delle nostre sensazioni. Si scivola un po' d'ovunque e ci si raccatta con i sorrisi immotivati e le budella rilassate. 
Ora la sigaretta, pagata, l'accendo. Mi morde anche se non è la prima del giorno e nemmeno l'ultima di stanotte. Le onde viste da quassù diventano ancor più perverse e fascinose. E io mi fotto tutti i passanti, le loro piaghe, le mie sensazioni




"It’s easy to see, it’s easy to see
To see only white where colour should be
It’s easy to feel, it’s easy to feel
But it’s not good enough, even though it’s real
Oh please stay away
And then we can drink some ocean spray
Oh please stay away
And then we can drink some ocean spray
It’s easy to breathe, it’s easy to grieve
To breathe only air where life should be
It’s easy to laugh, it’s easy to cry
To cry so so hard that it can’t be denied
Oh please stay awake
And then we can drink some ocean spray
Oh please stay awake
And then we can drink some ocean spray"

lunedì 11 luglio 2011

Satana in rete...aggiungi la consonante.


La chiesa avverte: "Satana sta dilangando in rete"
volevano dire  Sartana...Django....e mettiamoci pure Sabata..vah!





venerdì 8 luglio 2011

Per quanto sta in me...



Costantino Kavafis
"Per quanto sta in te
E se non puoi la vita che desideri 
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.
Non sciuparla portandola in giro
in balìa del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea." 

Queste parole risorgono spesso, quindi mai morte.
ed intanto avverto il risorgere delle non chiare ombre.
quelle trasparenti come il muco. Dei comportamenti disadorni e presuntuosi, di chi ti si avvicina 
convinto di sapere cosa ti serve, e onniscente sul bisogno umano, ti violenta.
Con trucchi da psicologi, prestigiatori sensibili al miraggio da svendere. sensibili come non mai, sensibili solo loro, sensibili come nessuno, finchè gli si dice si.
Gli diresti "fai un po' tu, se proprio devi".
Come sarebbe carina come risposta, ma non sono molto sollecito, ne' vezzoso.
E si formano liste di avventori e cannibali dell'avvenenza,
è non questione femminile o maschile, va bene tutto perchè
si deve far andare male tutto,
quando ci si fa il "potere" addosso.
Gentili e comprensivi, affamati e voraci, con le gengive infiammate dalla salivazione. 
Inventano difetti nei meccanismi, infettano le pagine, 
le vite che non possono comprare, avendo esaurito il credito di empatia.
Nessuno (quasi) getta lo sguardo sul proprio splendido panorama...di sterpaglie e rovine.
Come mosche senza ali si tombola goffamente sulla saporita merda altrui,
e da lì non si spicca più alcun volo.
Ovunque va bene, per scaricare i propri intestini e riscoprirsi
purgati e limpidi. convinti di aver scelto, di saper selezionare, ma non mi risulta...non mi risulta per niente. 
Il contatto diventa conato, svuotamento veloce e soddisfacente.

Voglia di essere peggiore di tutto questo, e rompere l'assedio,
degradandomi un po' più in là della linea di fuoco.
Della fantasia a secco,
che assolve le colpe e fabbrica bigiotteria 
nel tentativo di comprare 
chi ancora si ritiene selvaggio.

Bibliografia utile:





lunedì 4 luglio 2011

Unemployment Chômage Arbeitslosigkeit...in italiano come si dice?





Buongiorno e niente.
Da quanto non rispondi al mio saluto? E metti in fila le risposte esatte, concentriche, che portano via la mia pelle, avendo la speranza poco credito alla mia porta...


- troppo vecchio ci spiace (47 anni morto che parla).
- troppo qualificato (si arriva a denudare il CV).
- ha troppa esperienza chissà che stipendio vuole (magari quello che basta per vivere).
- non ha esperienza in questo campo particolare (vale per qualsiasi campo).
- il commercialista mi ha detto che non posso avere detrazioni fiscali assumendola (lo stato di diritto).
- se sento qualcosa, ma non ci sperare (a volte si sbattono veramente a volte è solo per levarti dai coglioni).
- è solo per un mese, ti converrebbe cercare per periodi più lunghi (un mese e un giorno va bene?).
- cerchiamo qualcuno da far crescere con noi (dopo un po' lo considerano troppo maturo, e lo licenziano).
- non ci serve un operativo, ma qualcuno per l'amministrazione, in alternativa: ci serve un operativo non un amministrativo (lo sapete cosa cazzo vi serve poi?).
- investiamo sui giovani (sfruttandoli).
- potrebbe aprire la partita iva, investendo con noi nel futuro.  (ci paghi le tasse lei).
- l'abbiamo inserita nel database (qualcuno lo consulta per proporti polizze assicurative).
- con la sua cultura viene a chiederci un posto di bassa manovalanza? (forse devo cominciare a ficcarmi le dita nel naso durante un colloquio).


Inesorabili eccetera. E sanno sempre cosa tu vuoi e loro non "possono" darti...senza farti nemmeno aprire bocca


Così si va avanti...nel "non", e la carta abrasiva consuma il midollo della fortuna, del respiro, del camminare.



Good morning day, how do you do
I wonder - what will you do for me? 
I should be on my way, I should be earning pay,
I should be all the things that I’m not -
And I’ve tried on my own, now there’s nothing to keep me at home,
Like my brother has too - gotta leave to get out of this view,
You see they, tell you to move around -
If you can’t find work in your own town.
As I rise from my bed I can hear the old man
Blaming heaven & mother for this
30 years with one firm, 13 months redundant,
Yes I’d say that’s unlucky for some -
Now our tears fall like rain, as my mother walks me to my train,
With a kiss & a wave - "come home weekends" - that’s if I can save.
I swear I’ll take it out on the man -
Who ever devised this economy plan.
All the love in the world - can’t put -
Dinner on the table -
All the hate that I feel no love could put right
Good morning day, how do you do
I wonder - what will you do for me? 
I should be on my way, I should be earning pay,
I should be all the things that I’m not -
And I’ve tried on my own, now there’s nothing to keep me at home,
All the love and the strength has been taken by this government,
You see they, tell you to move around -
If you can’t find work in your own town.
Father’s in the kitchen, counting out coins,
Mother’s in the bedroom, looking through pictures of her boys,
One is in london, looking for a job,
The other’s in whitehall - looking for those responsible!

domenica 3 luglio 2011

Saignements


Cotone bianco, è femminile. Lucente. 
E non ci si vedeva da anni.
Mentre mi parla dell'avvenimento, e si avvicina al particolare, non si accorge del sangue che le sta uscendo dalle orecchie, che trasuda dagli zigomi. Il suo umore liquido ha tonalità dense e allarmanti, ma lei parla. Parla serena e sorridente. La sua emorragia le sta invadendo le vesti estive. Merda! Possibile che non soffra? Eppure quella crema densa ha un odore così pulsante e rossastro da violentare ogni altro colore attorno, e poi inchioda e infiamma le mie pupille. Forse no. Non ha male visto che non se ne lamenta. Non distolgo certo lo sguardo. Dal viso cola verso il collo. Dal collo scende poi ai seni. E ha tette formidabili in effetti. Anche se ora si coprono di quella melma fisiologica. Continuo a trovarle irrinunciabili. Parla di comuni conoscenze e mi chiede notizie sugli anni e sulla mia economia personale e sentimentale, quelle faccende sanguinano, non meno. Ma in segreto. I rivoli del suo sudore cremisi si distendono sui fianchi e la sua schiena, riflessa nelle vetrine sembra piagata da mille imprecise scudisciate. 
Un altro aroma estremo si aggiunge, un altro colore più chiaro, più forte si liquefa tra le sue cosce, e mentre orina, aggiungendo corpo al suo corpo, mi parla di lavoro e di film che desidera scoprire. I liquidi sulla sua pelle si cercano si miscelano, imbrattandola stupendamente.   
Non la trovi attraente? Mi suggerisco, mi domando con precisione. Ho precise risposte in me. Intanto i polpacci lisci si incrostano di sangue, le caviglie si sporcano di piscio, i suoi bellissimi piedi scompaiono sepolti da quello sgocciolamento pastoso. Aveva sandali estivi quando ci siamo incontrati, noi trovati per caso in questa strada del centro. Ora però le dita affusolate affondano in una melma scarlatta , e mentre tranquilla continua a ragionare sui ricordi, innocentemente sposta, leggera, il peso del corpo da una gamba all'altra quasi danzando nella fanghiglia corporale. Nella pozza di grumi e liquidi che la sua bellezza ha espettorato, nella marea di sudore e sangue che si allarga sul selciato. Intanto mi spiega quanto le fa piacere avermi rincontrato, Dovrei spostarmi prima che il suo spurgare macchi la punta delle mie scarpe, ma in questo momento, solamente  mi inginocchierei, molto volentieri...
Chiudo le palpebre per frenare il desiderio e riaprendo alla luce la ritrovo perfetta, pulita e lucente, fresca e profumata. E sento il distacco, il vetro della normalità. L'attrazione si sta perdendo. 
Per fortuna lei mi sorride e decide di tacere per un paio di secondi. abbassa lo sguardo, sorride ancora. 
Un caffè? Certo! E ricomincia a sanguinare. A insozzarsi, a travolgermi. Sudicia e pulsante la ritrovo irresistibile. 
Non saprei che farmene di una conversazione ripulita.