martedì 29 giugno 2010

DELINQUENTI SONORI: UNA PROTESTA CONTRO UN INGIUSTO PROCEDERE


Stanno impedendo, in una zona d'italia (Provincia di Verbania, Ossola, alto Piemonte), in vari locali, uno tra i quali è quello dove ho lavorato per tre anni, stanno impedendo di continuare a fare musica live, cercando di bloccare i concerti live, gratuiti per altro, attraverso mille cavillie e  regolamenti assurdi. 
Questa cosa in questo paese non è nuova, se hai le spalle coperte, se sei un grosso organizzatore, se gestisci discoteche allora riesci sempre e comunque a trovare permessi e appoggi. Ma se invece vuoi fare e far fare musica, spesso dando spazio a bands che altrove non potrebbero mai trovare "palco" e possibilità di portare alla luce i loro repertori, allora inizia il tuo inferno.
Se fai Rock, o qualsiasi altra musica indipendente e underground, o semplicemente non sei nei circuiti ufficiali, allora te la fanno pagare, specie chi ti dovrebbe incentivare. 
Magari tu ci metti la passione, tratti i gruppi al meglio che puoi, proponi musica gratuita ai tuoi clienti o avventori. Porti anche dall'estero o da varie parti di questo paese, bands che spesso si fanno chilometri pur di suonare e presentare i loro prodotti, quasi mai "cagati" da i grossi locali o circuiti.
Insomma crei spazi, e, credetemi io ci sono passato, a mala pena ci tiri fuori da mangiare, a volte solo debiti.


E i comuni, le autorità, cosa fanno? Ti impongono limiti sempre più pesanti di orari, vorrebbero che  tu faccia suonare solo all'ora del tè, ti impediscono praticamente di lavorare e creare spazi culturali. Perchè la musica è ancora cultura, nonostante tutto!
A questo aggiungete che gli oneri e le reponsabilità per gestire spazi così è sono sempre più pesanti e duri da sopportare.

In altri paesi la musica giovanile o comunque la musica è una forma d'arte, ci sono incentivi e aiuti sia a chi la fa, sia a chi la ospita e la promuove. 

Qui...qui forse 4 sere all'anno per poter far esibire una faccia di merda di origini savoiarde.


E' nato su face book una protesta e una raccolta di firme, per dar voce e note a tutto questo, note che si sentano e che ci ricordino cosa significa perdere spazi di questo genere!


Io ho aderito, anche se non vivo più là, perchè in qualsiasi angolo succedano queste cose, per me valgono  i versi della canzone sotto al mio post.

Questi sono i link se qualcuno vuole sostenere la protesta:




Questo un link per saperne di più su cosa succede:



lunedì 28 giugno 2010

In difesa di Titty...


Non è un canarino, ma un ritrovo, una nota o semplicemnete una serie di note. E di risa, e di dialoghi. Forse le parole o le note, fanno più rumore dei martelli pneumatici, dei carterpillar, o dei bonifici.
Meglio comunque, perchè stonate, intonate, urlate o pronunciate hanno un senso. Perchì si pulisce il locale il giorno dopo, perchì ci lavora dentro e ti accoglie, sudando e lottando, soprattutto pensando. Invece di regalare la sua passione all'indifferenza regolamentare, o al nulla di un ghetto, magari sicuramente insonorizzato e lontano. Freddo e morto.
Per questo in difesa assoluta del Titty Twister di Villadossola, lontano luogo a cui sono appartenuto e cui oggi appartengo con il mio nome completo, in difesa del suo gruppo e delle loro passioni.

Don't kill my hope...don't do that!


http://www.facebook.com/home.php#!/tvilladossola?ref=sgm


http://www.facebook.com/home.php#!/note.php?note_id=127234950644891&id=100001253641124&ref=mf

http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.firmiamo.it%2Ffirmaperlamusica&h=fd7c1na-d3IodL_uIELGAQJYQmA

buio...


Oggi è buio.
Oggi, cioè ieri è proprio buio, e non dark o strano, solo buio.
Domani, ovvero credo sia già oggi, non intravedo 
chiarezza.

sabato 26 giugno 2010

Turismo...


Se ti va facciamo un giro. Un tour austero, aromatico e penibile.
Ti sposto verso di me, scusa verso dove chiedi tu. Un lapsus, probabilmente.
E ti racconto quattro ricordi, quelli giusti. Ti porto altrove, ma non farti idee strane, non troppo lontano.
Non faccio il traghettatore per lunghi percorsi.
Devio semplicemente negli angoli meno illuminati del tuo quartiere.
E tra pattume e ricordi pregherai perchè io ti lecchi le umiliazioni, facendole mie.
Romantico, più di così, non posso.

mercoledì 23 giugno 2010

Estratti di realtà non ufficiali. gli unici plausibili e vivibili.

I. Alejandro Jodorowsky intervista.



Abstract:
"gli dissi di uscire nudo completamente e andare a bere un caffè e tornarsene tranquillo a casa per curare i suoi problemi di timidezza"

"la televisione con questa forma è l'ano quadrato di dio"

"berlusconi (come dio) è colui di cui niente si può dire, perchè ha proibito tutto no?"

II. David Cronenber Intervista
 


 Abstract:
"in quegli edifici c'è un atmosfera di claustrofobia borghese, di repressione sessuale"
"il fondamentalismo religioso è decisamente inumano, decisamente anti-umano, e anche molto folle"
"credono che la bibbia sia letteralmente vera, non lo ritengo un buon segno"


III. ...
Tutto dovrebbe essere il contrario, perchè è forse nei margini e sicuramente fuori da essi, che si ritrova la cusiosità che questa nausea legale e imposta, ha ucciso.
Non so se serva l'arte, ma servirebbe almeno saper ficcare il naso, la lingua e le dita in posti più umidi e sporchi. In luoghi diversi da una passeggiata tra canali elettronici e promettenti e fulgide convinzioni. Il leader, e i suoi colleghi sparsi per il mondo, imperano, spiegano e convertono, io non li sopporto più.
So di essere ancora di carne, e ci terrei a rimanere integro e deperebile.
La lucidità del possibile, sicuramente possibile, invade come una barbaria la nostra immaginazione, la stupra e la diluisce.
La lente deformante si spacca per lasciare posto a vetrate di cristallo che promettono benessere, ma mantengono solamente un igienica mattanza dell'inusuale, a beneficio del consumo.
Io voglio deviare, almeno nel mio cortile, ogni cosa, dando spazio all'assurdo, non alle "loro assurdità".

Ogni dettaglio di bizzaria mi salva!

lunedì 21 giugno 2010

Ventoso


Se gli uomini avessero in gloria il vento, non come divinità improbabile. Ma semplicemente perchè crea penombre instabili, muovendo il cielo.
Se sapessero invocare la sua rabbia, quando cancella i loro edifici osceni e spazza via le loro convinzioni più banali. Ma perdono tempo con dei e cristi, supervisori e mezzani.
Così stanno nella bonaccia, convinti che la costa avrà sempre la stessa linerarità.
Dovrebbero invece augurarsi ancora le palme piegate, gli scogli flagellati.
Oppure la pioggia di sabbia, il camminare obliqui.
Se questa umanità, così contenta di sedersi ovunque gli capita, si ricordasse che è solo nel soffio continuo e incessante che si ritrova la lotta, la paura, la fenditura sanguinante per l'ingiustizia, la necessità per il sentire o per il capogiro dei sensi. La giusta lacerazione.
Ma perdono tempo e vento.
Intanto il padrone degli uragani continua a lavorare, diventa la leggerezza che rinfresca i vicoli, l'aria che pulisce i boulevards, lo scalpello salato che arrota le rocce.  L'alito caldo che reclama la pelle.
Poi, se si osserva ad occhi socchiusi, porta gli odori e i profumi, rivela i fetori e l'olezzo, quelle essenze che ancora sanno suggerire realtà  e immaginazione.
Sa essere scenografico e perfetto, mentre ti invade la casa e sbatte porte e finestre, in un pomeriggio di dissolutezza. In attesa di lei. E così rinnova la mia pretesa solida e affamata. .
Ma oramai nessuno naviga, tutti si ancorano. Capaci, al massimo della loro genialità, di inventarsi un comodo approdo, la baia tranquilla, dove comprare la merce appetibile e l'idea scadente, scaduta.

sabato 19 giugno 2010

adeus

Adeus Senhor Saramago...


«Sapere dove è l'identità è una domanda senza risposta.»

«Il soldato è come chi dalla morte non vede altro modo di allontanarsi, sapendo comunque che se la ritroverà davanti una e tante volte e non volendo credere che la vita debba essere nient'altro che una serie transitoria di rinvii.» 

«È vero che le cicale cantano, ma è un canto che viene da un altro mondo, è lo stridore dell'invisibile sega che sta tagliando le fondamenta di questo.»

 «Ci sono cose che un uncino fa meglio di una mano intera, un uncino non sente dolore se deve fissare un filo e un ferro, non si taglia, né si brucia, e io ti dico che Dio è monco, e ha fatto l'universo.»

 

 

 

 

 

 

 

giovedì 17 giugno 2010

Mud

MG-Neros 2009 - Incompleto - (particolare).

Solvente, sciogli i nodi, fa il tuo lavoro.
Se mi fermo sono salvo e terrorizzato.
E se non mi muovo ho il capogiro.
Se solo respiro lentamente, tutto
riaccade, la sensatezza.
Tanta iniquità in direzione del lamento la merito?
Nemmeno in banco da solo divento diligente
e immobile
e chiacchiero persino con gli occhi.
Non mi va di essere promosso.
Che spenta sprezzante empatia inizio a provare
per chi si addestra alla pemanenza maldestra,
e perde il momento, la circostanza la stagione migliore per annusare
per gradire, per il reciproco aromatico infierire.

Ho bisogno di questo, mi squoto,
mi infango finalmente.

mercoledì 16 giugno 2010

L'Âge des ténèbres - Days of darkness

Uno dei miei film preferiti, visto assieme al miglior vicino di poltrona immaginabile, mio padre, 
ora vado molto meno al cinema...

"Il gran mattino reca l'illusione di un inizio."
Jorge Luis Borges







L'Âge des ténèbres - Days of darkness
2007 Denys ARCAND

Rugby Rules!

E qui ci facciamo mille domande su il significato di un inno se sia meglio mameli o l'utilizzo strumentale di "va' lobotomia"

Due modi diversi per affrontarsi, poi alla fine si sono bevuti 
la stessa birra assieme!







Ho le palle piene di un paese che strumentalizza anche il ludico, nulla di più provinciale!

lunedì 14 giugno 2010

Perfido


Perfido. E stimato intrattenitore. Venditore di arrosto, fumante.
Stamattina il panico mi ha fregato in ascensore, dopo un pranzo veloce, mangiare ovunque ma non a casa.
Dura sempre poco, temo intensamente poco, si poi passa. Ma fottutamente prima arriva.
Però un tempo durava di più. E io come un bianconiglio scappavo nella mia buca infantile.
Perfido,  perchè sopravvivo a questa valanga di vetro, alla graniglia trasparente e che mi si inchioda ovunque, su di me e rende l'immagine della mia pelle un mosaico insaguinato, E cancella l'essenza.
Le gambe tremano e le pareti rimbalzano ogni lamento, restituendo frecce.
Ma san sebastiano non centra molto con me, quindi non mi godo il martirio. Ne esco incenerito e stanco.
Come da piccolo quando le loro urla diventavano i miei pensieri e i miei rumori, e per sfuggire al litigio infernale, cantavo da solo, pregando che passasse via, che la mia stanza tornasse ad essere solo mia, senza di loro. Tutti intenti a scannarsi nella casa, quotidianamente
Anni dopo però accade ancora, eppure mi hanno spiegato in vari modi che non è nulla, e proposto mille rivoli analitici per consolarmi, ma non mi rinfrancano affatto.
Perfido perchè metto i vestiti, e mi comporto, in qualche modo. Da adulto, da sbandato, da persona.
Ma questi secondi, questi attimi di me ne fanno quello che vogliono.

Più di questo sulla mia atrocità più intima non avevo mai scritto.



"I never done good things
I never done bad things
I never did anything out of the blue,
Want an axe to break the ice
Wanna come down right now"

Rileggendomi ho sempre questa sensazione aspra
e non mangiando frutta mi infastidisce.
Mi domando da dove cito, senza saperlo
o senza ricordarmi, visto il rincoglionimento.
Ci tengo a non copiare senza attribuire.
(meglio rileggerla meglio l'ultima frase, mi sa).
Forse è impossibile.
La mia vista ha giocato con tutto,
e se ne consegue qualcosa, io sono la somma
e il mio feticismo la giusta vivisezione.

Poi penso a vari irreparabili, a carne uccisa
da accadimenti inferti, e allora 
che cazzo me ne frega
delle mie dimenticanze, visto cosa mi tocca ricordare.

Mi masturbo con altro stasera.

domenica 13 giugno 2010


Lei stava entrando in un bar, per colpa del 19 sbarrato, che l'aveva anticipata, o per colpa del cambio di assorbente, farlo in ufficio, porta ritardo. 
Per questo entrava, nel bar. Per l'attesa.
Per sedersi(scomoda),
per non sentire il caldo, 
per non beccarsi una botta di freddo, 
ma dentro era peggio, 
aria condizionata, 
se preferite umido e caldo, insulso.

Io? No, non centro niente, ho solo immaginato la cosa.

venerdì 11 giugno 2010

E'...

E' vero...le cose sono andate così...




mercoledì 9 giugno 2010

Io,nulla.


Io cosa combino? Io nulla.
Io è nulla.
Perchè si può fare qualcosa di buono, da queste parti?
Dove uno straccio umido di idee si fa irretire dalla Falsa tolleranza.
Non costruisco nulla, ma ascolto, e meglio, senza accento.
Perciò, per questo, come faccio a costruire, a darti qualcosa? Quando una fila di persone si mette in coda all'ufficio Parvenze, per comprare le proprie feci essiccate in parola e e compattate in omissione dal peccato, se almeno uno inciampasse, tutti giù finalmente.
Cosa combino? Sfoglio la pelle attorno alla ferita, predico al di sotto degli ultimi detriti di una borghesia stitica (qualcuno ha ben detto la peggiore d'europa, la più volgare e la più ignorante).
Intanto vedo lo stormo di buone e fasulle intenzioni inquinare tutti i possibili dialoghi, e un vostro atteggiamento da boy scout diventare dogma, chisasevà chisasevà...
Negli angoli più oscuri si accumula la mia personale polvere, e i mozziconi degli ultimi impeti, delle voglie persistenti, e "Me", lì, a mettere in disordine sperando di salvarmi.



Gang of Four - Damaged Goods - The funniest movie is here. Find it

The change will do you good
I always knew it would
Sometimes I'm thinking that I love you
But I know it's only lust
Your kiss so sweet
Your sweat so sour
Your kiss so sweet
Your sweat so sour
Sometimes I'm thinking that I love you
But I know it's only lust
The sins of the flesh
Are simply sins of lust
Sweat's running down your back
Sweat's running down your neck
Heated couplings in the sun
(Or is that untrue?)
Colder couplings in the night
(Never saw your body)
Your kiss so sweet
Your sweat so sour
Sometimes I'm thinking that I love you
But I know it's only lust
The change will do you good
I always knew it would
You know the change will do you good
You know the change will do you good
Damaged goods
Send them back
I can't work
I can't achieve
Send me back
Open the till
Give me the change
You said would do me good
Refund the cost
You said you're cheap but you're too much
Your kiss so sweet
Your sweat so sour
Sometimes I'm thinking that I love you
But I know it's only lust
The change will do you good
I always knew it would
You know the change will do you good
You know the change will do you good
I'm kissing you goodbye

lunedì 7 giugno 2010

Posso?


Posso vaporizzare la mente, nebulizzare i sensi di colpa, radermi a sangue, acidificare la gentilezza, scampare alla forma e restare carnivoro, sudare, adorare, comperare qualche ora di necessità, sottomettere a caso, dedicarmi ad evitare, smettere con il vomito mattutino, immaginare Marte abitato (meglio di altri pianeti conosciuti)...
Posso? 




mercoledì 2 giugno 2010

Smelling..



Si può risolvere facilmente, sì, la si può risolvere e facilmente come sempre. Basta.
Basta, che ti svegli, così la smetti di illuderti e sognare un smarrimento nel sud della Francia.
E non pensare e non ti perdere.

Smarrirti.
Lungo rettilinei, o tra arene e impossibili lentiggini, 
Pensare.
Alle sue braccia carnose. Lunghe e potenti.
Alta e matura, ma ancora e sempre bionda, rossa e castana.
E piena di odori.
Al vento, e la sua gonna, a fiori, che poi non ti piacciono.
Quindi, strappala via. 
Straparlo
Ma diventa ancora più imbarazzante.
La sua potenza.
La sua voglia.
Attribuita dal mio bisogno.
Interessata. Si.
E quando cominceremo a leccare e tanto altro,
allora no, non mi sveglierò più.
Perciò risolvi la faccenda, quella di prima, alzati dal giaciglio, per favore, che devi fare mille cose.
Ma la gonna rimane in mano, e lei non sembra dissolversi.